Vivere la vita con una compagna scomoda: l’ansia. Abbandonare le preoccupazioni in tempi brevi
L’ansia è uno dei sintomi più diffusi ed è il correlato fisiologico di tutte le forme di paura. Durante lo svolgimento della mia attività di psicologa e psicoterapeuta è molto frequente che le persone mi chiedano di aiutarle a liberarsi dall’ansia e dalle preoccupazioni che la scatenano.
In questo articolo parlerò di quella specifica forma di ansia tipica di coloro i quali vivono in uno stato di costante apprensione per il proprio presente e futuro cercando di prevedere ogni tipo di disastro personale o dei propri cari. Come Cassandra interpretano ogni minimo indizio come un segno premonitore di sciagure nella sfera familiare, della salute, del lavoro e delle relazioni amorose. La loro preoccupazione li porta a essere irrequieti, agitati, stanchi e irritabili e con forti difficoltà di concentrazione. Frequentemente a ciò si associano alterazioni del sonno (difficoltà nell’addormentamento, nel mantenimento o nella soddisfazione generale del sonno), difficoltà respiratorie e tachicardia.
La percezione di costante pericolo determina uno stato di allerta continuo. Tale preoccupazione dà l’illusione di mantenere il controllo sull’imprevedibilità degli eventi ma rende invivibile la vita propria e delle persone care. Queste persone mai riescono a rilassarsi e a godere il momento che vivono tanto sono preoccupate per ciò che potrebbe accadere.
I tentativi di soluzione messi in atto per cercare di contenere l’ansia sono, di solito, i seguenti:
- rimuginare continuamente sul contenuto dei pensieri ansiogeni allo scopo di controllare la realtà e di rassicurarsi. Questo continuo lavorio mentale determina la difficoltà di concentrazione e le difficoltà ad addormentarsi o a dormire in modo soddisfacente
- cercare di distrarsi con attività pratiche o di scacciare i pensieri indesiderati
- evitare tutto ciò che potrebbe contribuire ad accrescere le preoccupazioni e l’ansia correlata per esempio leggere i giornali, ascoltare i notiziari e tutte le brutte notizie raccontate da amici, conoscenti e familiari.
- chiedere rassicurazioni agli altri.
Questi comportamenti inefficaci determineranno l’aggravamento del disturbo.
La psicoterapia breve strategica affronta il problema attraverso un protocollo specifico messo a punto da Giorgio Nardone, fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo che permette di sbloccare il meccanismo patologico in sole 10 sedute. Tale protocollo utilizza la stessa logica non ordinaria del disturbo: cercare di dissuadere il paziente convincendolo dell’infondatezza delle sue preoccupazioni sarebbe infatti fallimentare.
Tutto ciò che può essere fatto con poco inutilmente viene fatto con
Occam
molto
Bibliografia:
Nardone, G., Balbi, E. (2008), Solcare il mare all’insaputa del cielo, Ponte alle Grazie, Milano.
Nardone, G., Milanese, R. (2018), Il cambiamento strategico. Come far cambiare alle persone il loro sentire e il loro agire, Ponte alle Grazie, Milano.
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