Disturbi ossessivi e compulsivi
L’ossessione è quando qualcosa non vuole lasciare la tua mente
Eric Clapton
La psicoterapia breve strategica ha elaborato protocolli di trattamento per questi disturbi efficaci nell’89% dei casi e capaci di indurre cambiamenti positivi con una media di sole 7 sedute.
Disturbo ossessivo: si caratterizza per la presenza di pensieri, immagini, frasi e parole che tormentano e si manifestano senza la volontà della persona. Chi ne soffre tenta di scacciare questi pensieri o immagini senza minimamente riuscirci oppure cerca di non pensarci alimentando ulteriormente il problema. Il disturbo ossessivo si manifesta anche nell’azione ed è tipico di coloro i quali pianificano tutto e cercano di anticipare tutto ciò che potrebbe accadere in uno o più campi della loro vita. Con le parole di Giorgio Nardone attuano il controllo che fa perdere il controllo.
Disturbo ossessivo compulsivo: la sua peculiarità inequivocabile è la presenza di rituali che servono per tenere sotto controllo l’ansia del soggetto rispetto a una determinata eventualità. Questi rituali che in un primo momento servono a sedare l’ansia risultando anche efficaci, diventano in un secondo momento il vero problema perché aumentano sia nella quantità che nella tipologia invalidando completamente la vita di chi ne è colpito. Il disturbo è assai complesso ma nonostante ciò il protocollo di trattamento proprio perché usa la stessa logica del disturbo è molto efficace in tempi brevi.
Dubbio patologico: è una particolare forma di disturbo ossessivo compulsivo caratterizzato dalla presenza di un dubbio riguardante uno specifico argomento o comportamento. Per cercare di sciogliere tale dubbio chi ne è colpito cerca continuamente di dare risposta a domande definite kantianamente indecidibili proprio perché non ammettono una risposta univoca ed esaustiva generando così altri dubbi al quale il soggetto compulsivamente risponde generando nuove domande. Come fa notare Giorgio Nardone “il dubbio è il trampolino di lancio del pensiero creativo, ma al tempo stesso è la molla del pensiero ossessivo”. Il disturbo è molto invalidante fino a far sì che la persona sia del tutto immersa in pensieri e comportamenti volti a fugare il dubbio che determinano ansia e incapacità di dedicarsi a qualsiasi tipo di attività.
Ipocondria o paura delle malattie: chi ne soffre ha una costante preoccupazione per la sua salute accompagnata da forte ansia. Proprio per questo ascolta ossessivamente ogni segnale del corpo per intercettare subito eventuali alterazioni, cerca di rassicurarsi attraverso continue visite mediche ed esami diagnostici ripetendoli qualche volta a breve distanza di tempo presso un altro specialista per paura che il primo si sia sbagliato, chiede rassicurazioni ad amici e familiari, su internet. La decisione di rivolgersi a uno specialista di solito segue il fatto che il disturbo diventa invalidante perché preoccupa il soggetto per la maggior parte della sua giornata.